Terra, terra mia…
Sono arrivata, finalmente. Ora non dovrai più avere paura.
Non ho fatto in tempo, questo lo so.
I miei occhi si gonfiano di tristezza di fronte a questo scempio: ti hanno violentata, inaridita, bruciata viva.
Ma adesso ti sono accanto, lo senti? Ti accarezzo, mi prendo sul corpo i tuoi colori, le tue ferite, mi sporco della tua sabbia limpida e pura.
Mi sdraierò qui, vicino alla tua stanca bellezza, e ci rimanderemo a vicenda il calore che serve ad entrambe per continuare a camminare a testa alta.
Terra mia, sei così vasta e potente eppure così vulnerabile…
E io sono così piccola, come posso rimediare?
Ecco, griderò al cielo tutto lo sdegno di doverti vedere così impoverita, incenerita, invecchiata. Come dici? Non basta?
Terra mia, ti prego non voltarmi le spalle.
Ho bisogno che tu ci sia, che rifiorisca, ma soprattutto… ho bisogno che la tua placida e magnanima dignità continuino a sostenere me, e tutti gli altri piccoli esseri come me.
Terra mia, perdonami.
Terra mia, perdonaci.
- testo di Simona Di Michele -